Sono i due sensori leader del mercato nella misurazione dell’altezza dei salti e sono ormai un “must” per i tanti appassionati che si sfidano giornalmente sullo stesso spot o a distanza di migliaia di chilometri. Noi di Kitesoul Magazine li abbiamo confrontati in questo test approfondito e sapete cosa abbiamo scoperto?

Ogni giorno è un giorno di gara con Woo e Piq e solo chi li ha provati sa cosa significhi avere la WOO-dipendenza o la PIQ-mania. Un solo consiglio: attenzione usare con cautela… provocano forte adrenalina!

Prendiamo quindi l’occasione della freschissima uscita sul mercato del Woo 3.0 che ha introdotto la visualizzazione real time dei singoli salti su Apple Watch o Android Watch, a cui ha prontamento risposto Piq e vediamo di confrontarli per vederne pregi e difetti.

COSTO & UNBOXING

I prodotti hanno due scatole totalmente differenti. Un’approccio molto minimalista per il Woo 3.0 con una scatola di cartone rigido essenziale, in cui trovano posto internamente il sensore, il case stagno provvisto di due biadesivi, il cavo di ricarica Usb e un fazzolettino sigillato imbevuto di alcol, che serve per pulire la tavola prima dell’applicazione della base.

Il Piq invece arriva con una scatola decisamente più sfarzosa, rigida in plastica tipo Go Pro per intenderci, al cui interno trovano spazio manuali, card di attivazione del sensore per lo sport kiteboard (ogni sport ha una card diversa a pagamento), caricatore “on the fly”, davvero comodo che permette ben 3 ricariche complete. C’è poi la base di attacco per la tavola, un adesivo 3M extra per un’altra tavola e la custodia stagna.

Il Woo 3.0 costa 249,99 euro. Il Piq costa 208 euro e ha un caricatore Usb “on the Fly” incluso. Avere un caricatore USB incluso da portarsi a dietro è una grossa comodità poiché se a volte si è scordato di caricare la sera precedente il dispositivo, lo si può fare durante il viaggio o in spiaggia mentre ci si prepara, senza comprare power bank aggiuntivi.

Entrambi i sensori nascono impermeabili fino alle basse quote di immersione. Tuttavia al fine di prevenire l’ossidazione in acqua marina dei contatti, e di proteggerli da eventuali urti, la custodia stagna è un accessorio consigliato. È obbligatorio per Piq poiché diversamente il sensore avrebbe troppo gioco nel mount ed uscirebbe dalla sede. È opzionale nel Woo 3.0 giacché può essere tranquillamente montato sulle vecchie basi del 2.0, non stagne e anzi Woo afferma chiaramente che sono stati definitivamente risolti i problemi di ossidazione dei contatti che avevano afflitto alcuni dei precedenti modelli. A proposito, se qualcuno di voi avesse sofferto di questa problematica, sappiate che Woo sostituisce gratuitamente eventuali unità vecchie che hanno avuto questi problemi.

 

MONTAGGIO & POSIZIONAMENTO

Entrambi i sensori consigliano il posizionamento il più possibile al centro della tavola, in orizzontale. Il Piq in zona leggermente al di sopra della maniglia, il Woo esattamente al centro. Prima di montarli tuttavia accertatevi che non diano fastidio alle dita quando impugnate la maniglia stessa e che i dati di misurazione Real Time del Piq restino sempre visibili e non offuscati dall’eventuale maniglia.

Questa posizione centrale orizzontale viene consigliata dalle case madri perché gli assi di misurazione integrati performano al meglio in posizione di equilibrio rispetto ad altre, come le laterali, che potrebbero dare informazioni sbagliate durante le rotazioni ad esempio.

Il Woo indica un posizionamento con pulsante di accensione rivolto verso destra, mentre il Piq a sinistra.

Gli adesivi forniti col supporto funzionano egregiamente nel caso del Piq, bisogna solo avere l’accortezza di pulire al meglio la tavola prima di incollare la base. È consigliato lasciare aderire al meglio il supporto per 24 ore dopo l’incollaggio prima di entrare in acqua.

Purtroppo invece quello a supporto del case stagno del Woo non dà la stessa sensazione di solidità e anche nel nostro test il case stagno ha rischiato di togliersi poiché l’adesivo utilizzato sembra non essere a proprio agio nell’acqua. Quindi fate attenzione e almeno i primi giorni, finché non avrete la certezza che l’adesivo tiene bene, cercate di assicurare il supporto con scotch o altri trucchi, al fine di prevenirne la possibile perdita.

La base mount del PIQ si estende in orizzontale e l’elastico è leggermente lasso, tanto che la Piq ha introdotto per le nuove confezioni in vendita un “leash” extra per prevenire possibili fuoriuscite del sensore durante atterraggi particolarmente rovinosi. Se avete già il Piq e non volete comprarvi il leash può essere buona norma legare un elastico extra o un pezzetto di corda fra il case e l’elastico in modo che nella malaugurata ipotesi di fuoriuscita dalla sede non perderete comunque il sensore.

Il mount del Woo ha invece una chiusura a clip integrata , quindi dovreste perderlo solo se si staccasse il biadesivo. Tuttavia anche qui il consiglio è di stare molto attenti al momento di chiusura della clip perché è ingannevole. Sembra che si sia chiuso bene ma poi è successo che ce lo siamo ritrovati aperto in acqua e abbiamo perso un sensore, quindi il consiglio è di mettere un pezzo di scotch anche qui per essere certi che tenga anche in caso di crash violenti.

IN ACQUA, SALTARE!

La procedura di accensione è semplice e immediata in entrambi i dispositivi e in pochissimi secondi i sensori sono pronti al rilevamento.

Il Piq si accende tramite un Led Display dandoci un messaggio di benvenuto (personalizzabile), mentre il WOO ha solo un puntino verde a intermittenza che diventa rosso in registrazione.

Il vantaggio del PIQ Led Display è davvero notevole, poiché determina la possibilità di sapere immediatamente dopo il salto l’altezza ottenuta ed è molto utile la possibilità offerta , via menù dell’App, di selezionare soglie metriche da visualizzare. Ad esempio di mostrare solo i salti al di sopra di una certa altezza impostata liberamente dall’utente. Tuttavia, quando il sole è davvero forte non sempre la visibilità è assicurata, ma basta fermarsi un attimo, schiacciare il pulsante e vedere l’altezza ottenuta o il salto più alto effettuato fino a quel momento. Ovviamente se avete un Apple Watch da interfacciarci tutto è semplice e immediato.

A mio avviso il sapere dopo ogni salto immediatamente la misurazione dell’altezza è realmente indispensabile perché si può imparare a conoscersi e in poco tempo si ha un’ottima precisione nella previsione di misura fatta che tende a fondersi con il dato misurato e dare consapevolezza all’utente dei propri limiti e degli obiettivi su cui lavorare per migliorare.

SMART WATCH REAL TIME

Il Woo 3.0 ha portato finalmente l’attesa rivoluzione dell’interfacciamento immediato del salto con gli orologi via Bluetooth, a patto che siano Android Watch (Wear OS 2.0 o superiore) o Apple Watch ( Watch OS 4.0 o superiore). Gli orologi devono essere strongly waterproof, minimo IP68 o superiore. Al momento non sono supportati altri modelli che non abbiamo sistema operativo Android o Apple, quali ad esempio i Garmin tutti, Tizen, Fitbit , Pebble.

Ovvviamente considerate che, se non avete già l’orologio compatible, dovrete mettere a preventivo una spesa extra non indifferente. Abbiamo testato a fondo le funzionalità di Watch Real Time sia del Piq che del Woo. Il Piq ne esce decisamente meglio. La visualizzazione del salto è immediata, mentre col Woo si fa attendere diversi secondi e non sempre arriva. Inoltre il Woo spesso perde dei salti perché legge il chop e si perde il salto immediatamente successivo, mentre il Piq ignora quasi sempre i passaggi dei chop e quindi resta sempre pronto alla misurazione del salto che conta davvero. Inoltre l’interfaccia del Piq su Apple watch ha tante altre funzioni che van oltre la semplice misurazione dell’altezza tra cui la velocità di avanzamento in real time, l’analisi della sessione, e tante altre chicche che scoprirete usandola.

Entrambi i sensori hanno una durata sufficiente a coprire abbondantemente una session (dalle 6 alle 8 ore di autonomia se correttamente caricati in precedenza, oppure oltre 1200 salti) e si ricaricano in 1 o 2 ore in dipendenza dal livello residuo della batteria. Il Woo 3.0 ha portato un significativo incremento della durata teorica a 24 ore a detta di Woo.

 

DOWNLOAD & ANALISI SESSIONE

Entrambi i sensori dispongono di un’ottima App per il download e l’analisi delle sessioni. L’App è disponibile  per Android 4.4.4 o superiore e per  IOS 8 o superiore. Con il Woo è anche possibile via Web.

L’aggiornamento firmware è in automatico su entrambi i dispositivi, nel senso che non dovrete andare a cercarlo voi ma è lui che tramite app vi chiederà l’ok  all’aggiornamento. Condizione essenziale per le rilevazioni migliori è avere sempre il firmware aggiornato, quindi quando vi verrà chiesto non dovete far altro che accettare, facendo attenzione a scaricare prima le eventuali session rimaste in memoria del sensore, che dopo l’aggiornamento potrebbero essere andate perse. Il collegamento Bluetooth con lo smartphone è immediato e facile con entrambi i sensori.

I valori ottenuti nei report sono molteplici e  abbastanza simili, ma il Piq mostra dei valori aggiuntivi rispetto al Woo quali quantità di rotazione, medie sulle altezze, divisione dei salti in fasce predeterminate ed altro ancora che scoprirete utilizzandoli. L’interfaccia di visualizzazione risultati di Piq  convince inoltre maggiormente in virtù di una visualizzazione dei dati più ordinata, e dell’utilissima funzione di ordinamento dei risultati via smartphone app. In sostanza, una volta entrati nella scheda della singola sessione, si possono ordinare i dati con un semplice tap in ordine di altezza (ascendente o discendente), hangtime, atterraggio G.

Con il Woo questa funzione è presente parzialmente solo sulla altezza e solo con Ios, non con Android quindi, i dati vengono mostrati in forma statica sullo smartphone e vanno estrappolati manualmente , non potendo dare alcuna forma di interazione reportistica se non sotto Mac con il Software Woovie editor che serve a sovrapporre i valori dei salti sui nostri video. Questa funzione peraltro non è presente nel Piq al momento.

Il Piq inoltre dispone dei grafici “Piqscore” che mostrano i valori di Hangtime, Altezza, Atterraggio, in una scala da 0 (valore minimo) a 3333 (valore massimo) che raffrontano le singole sessioni, e le ultime 6, ma anche quelle precedenti volendo, con i rider professionisti.

In sostanza somma i singoli valori ottenuti in Hangtime, Altezza, Atterraggio e li confronta con quelli dei pro, dando un risultato di confronto per capire quanto si è lontani o vicini ai migliori. Funzione non indispensabile, ma utile per visualizzare rapidamente nel tempo i progressi. Per avere la medesima situazione con il Woo bisogna farlo manualmente valutando i risultati dei pro nella Community con calcoli più laboriosi. I valori ottenibili per ogni sessione sono molteplici , ovviamente l’altezza, ma anche tempo di volo  Hang Time sia sui singoli salti che di tutta la sessione, Forza in atterraggio espressa in G, numero di salti, duarata della session, etc.

La cosa veramente carina in entrambi i sensori è la possibilità di avere i risultati partendo dal singolo spot e allargando la base di visualizzazione alla nazione, al continente, al mondo…

Con un esempio pratico… oggi salto a Tenerife nello spot di “Pigsbay” e ho la classifica di quello spot di oggi, ieri, il mese scorso, quest anno, da sempre… Posso subito estendere la classifica agli altri spot dell’isola di Tenerife, alla Spagna, all’Europa, al mondo… sempre con gli stessi parametri di tempo (oggi, ieri, nel mese in corso, anno , da sempre).

Chiunque installi la app WOO, anche senza possedere il device, può visualizzare questi dati via app, mentre con il Piq bisogna possedere fisicamente il sensore per poter creare l’account ed entrare nel mondo Piq.

Un’altra cosa molto carina da segnalare è la spedizione in automatico alla propria casella mail dei “badge”. In sostanza, ogni volta che migliorerete un Record vi arriverà una mail in cui vi faranno i complimenti per averlo migliorato e Vi proporranno dei simpatici esempi di quello che avete appena fatto. Quindi, ad esempio, quando salterete 2 metri avrete un report personalizzato con la Vs. Foto del profilo in cui siete più alti di un bus inglese, quando superate i 4 di un elefante e di tante altre cosine che non anticipo ma che vi faranno molto piacere quando li riceverete.

Inoltre, giornalmente, se arrivate nei primi 15, vi vengono inviate in automatico le classifiche dello spot, della nazione, del continente, del globo… Quindi ogni giorno è una gara, e avrete la soddisfazione non indifferente di aver partecipato a una competizione “globale”. Và infine segnalata la possibilità offerta dal WOO di filtrare i dati e sopratutto sovrapporli ai filmati tramite il WOOvie Editor https://woosports.com/kite/woovie, disponibile solo per Mac al momento.

COMMUNITY

Il WOO è nato un anno prima del PIQ, è stato il primo e quindi il più conosciuto ed è stato sponsor di diverse edizioni della Red Bull King of the Air. Non sorprende quindi che sia il dispositivo più utilizzato avendo una Community di oltre 16.000 utenti in fortissima espansione giornaliera, contro i soli circa 3.000 del PIQ.

Il Woo ha la possibilità di mettere i like e lasciare commenti sulle sessioni degli altri e questo è un grosso plus perché chiunque può interagire con il Pro che sta emulando o semplicemente con l’amico da spiaggia, scambiandosi direttamente impressioni. Questa possibilità è offerta anche dal Piq ma è meno intuitiva perché va’ installata un’app aggiuntiva della North e quindi uscendo dall’app principale.

Con il Woo scoprire nuovi posti in cui saltare e visualizzare le classifiche dei singoli spot è facile anche via web http://explore.woosports.com.

Và infine segnalata la possibilità di creare classifiche “personalizzate”,  inserendo un semplice hastag # in descrizione della sessione svolta.

Se quindi siete un gruppetto di 5 amici e volete sfidarvi è sufficiente inserire ad esempio #amicidellabirra, tanto per fare un esempio, nella registrazione della session, e avrete le classifiche del vostro gruppo creando quindi gare all’interno di gare.

Infine bisogna fare un distinguo sulle classifiche dei 2 sensori che differiscono per logica di appartenenza geografica o di dove avete saltato. Facciamo un esempio. Siete italiani e saltate in Italia facendo il vostro PBR e registrate la session in spot Italico. In questa situazione è intuitivo pensare che entrambi segneranno il vostro record nella classifica Italiana.

Se invece nella medesima situazione di prima saltate in Sud Africa e farete una ricerca  per vedere la vostra posizione in Italia , con il Piq la troverete subito poichè fa fede di distinguo l’appartenenza geografica, con il Woo non la troverete in Italia poichè il salto fatto in Sud Africa non entra in classifica italiana, ma il vostro PBR sarà ovviamente registrato ed aggiornato come migliore, a prescindere da dove avrete saltato.

COMPARAZIONE RISULTATI

La domanda che tutti si fanno è da sempre la medesima: quale dei 2 segna meglio?

Quale dei 2 segna l’altezza più alta? Quale dei 2 è più affidabile come risultati?

Per rispondere a questa domanda bisogna capire come sono costruiti i 2 sensori.

Entrambi incorporano un sensore di movimento a 13 assi di misurazione ed entrambi utilizzano un algoritmo proprietario, del quale non è facile reperire informazioni sul funzionamento pratico, per valutare l’altezza dei salti e gli altri parametri quali Hang Time, G-Force etc.

Si sa per certo che gli assi vengono settati a priori dopo numerosi test fatti con GPS reali. Quindi non si tratta di strumenti con precisione garantita al 100%, ma sempre e comunque, ricordatevelo bene, di un’”approssimazione”. Non è scienza esatta, è un gioco e questo dovrete ricordarlo tutte le volte in cui le misurazioni effettuate vi sembreranno non reali!

Tuttavia i sensori sono stati tarati dalle case madri confrontando i valori di lettura ottenuti in migliaia di test effettuati, in fase di sviluppo prodotto, con dei Gps veri, quindi non discordano molto dalla realtà oggettiva, ma si può tranquillamente pensare che una variazione di altezza del 5 o 10% o più verso l’alto o il basso, rispetto a un vero Gps possa comunque essere una parte del gioco.

Si legge spesso sui forum di utenti che sono scettici e non concordano sui valori di lettura. La maggior parte delle volte si lamentano che “quel salto era altissimo e non può segnarmi solo 8 metri quando erano almeno 15”. Ora, che qualche errore possa capitare è ovviamente possibile, come con qualunque strumento tecnologico, ma francamente sono situazioni molto isolate. È invece più semplice constatare come la nostra realtà spesso discorsi da quella oggettiva. Quante volte vi è capitato di saltare pensando di essere a 10 metri e vi hanno fatto vedere poi il filmato del salto in cui siete si e no a 5 metri?

Errori grossolani possono ovviamente succedere, più di un utente si è ritrovato con 1 salto altissimo magari a 19 metri quando in tutte le altre sessioni e in tutti gli altri salti non saltava mai più di 8 metri. Questi sono i cosiddetti “fake”, ovvero interpretazione errata della lettura dei sensori ,spesso dovuta a qualche movimento strano della tavola. Tuttavia sono semplici da individuare per chi è avvezzo a visualizzare le sessioni ed esiste persino una procedura integrata in Woo per segnalre il Fake direttamente sulle singole session da parte di altri utenti, affichè al giungere di più segnalazioni la stessa venga rimossa , giustamente, per non dare meriti a chi non li avrebbe. Anche con il Piq è possibile segnalare i fake, seppur la procedura non sia integrata nella sessione, ma scrivendo direttamente alla Piq, che peraltro, in seguito ad alcune segnalazioni che abbiamo fatto, ha subito risposto e rimosso in pochi minuti le session incriminate. La Piq ha anche introdotto la possibilità di rimuovere i singoli salti prima della pubblicazione , quindi rimettendosi alla buona fede dell’utente.

Questo meccanismo di controllo è molto importante che funzioni ed avvenga per tenere alta la credibilità degli strumenti di misurazioni e la veridicità del gioco.

Entrambi segnano i salti al di sopra di 1 metro, sebbene il Piq in maniera decisamente minore fortunatamente, quindi i passaggi chop o onda, e la maggior parte dei quali francamente sarebbe inutile segnare, o meglio ancora sarebbe utile poter decidere, via app, di far segnar al sensore solo i salti al di sopra di una determinata altezza.

Non sempre vengono segnati tutti gli stessi salti, nel senso che a volte il rilevamento di uno o dell’altro dispositivo fallisce il compito, sopratutto su salti bassi a dire il vero, anche se non sono mancate eccezioni, rarissime, di salti anche di 10 o 15 metri semplicemente ignorati. Comunque la percentuale di fallimento è stimata dai nostri test in circa  3-5% sul Piq e del 10-15% col Woo.

Ciò che bisogna capire è che nessuno dei 2 sensori ha valore di precisione scientifica. Il che significa che alcuni salti possono essere segnati con differenze di 1 o anche 2 metri o più a volte fra i 2 sensori, ma anche fra gli stessi sensori dello stesso produttore. Nel complesso di tutti i test, comunque sembra emergere che il WOO segna,  un’altezza media maggiore, mentre il PIQ un Airtime medio superiore.

CONCLUSIONI: QUALE COMPRARE?

Il PIQ è sembrato migliore sotto diversi punti di vista: il costo, il Real Time Display e il Real Time Watch, i report più ordinabili su diversi valori, il case, l’affidabilità maggiore in misurazione.

Il WOO ha una Community enorme con possibilità di interazioni fra gli utenti maggiori e ha una modalità Kite Big Air, una Kite Freestyle-Wake davvero fantastica e utile a migliorarsi, Snow Ski (in Beta al momento) inclusa nel prezzo. Se queste modalità sono indispensabili per voi, con il Piq potete averle ma comprando schede di attivazione aggiuntive, portando quindi il costo del dispositivo a livelli anche superiori al Woo.

Se interessa solo la Community e tutti i vostri amici hanno il WOO, se volete estenderne l’utilizzo al Wake o Freestyle, allo Snowboard e allo Sci, se siete Trickettari e volete fare gare di Freestyle a non di Big Air… in tutti questi casi la scelta obbligata è decisamente sul Woo!

Se invece partite da zero, non avete troppi amici “Wooizzati”, e accettate il fatto di confrontarvi con una Community decisamente più piccola, allora comprando un PIQ avrete un prodotto molto affidabile con la possibilità, non indifferente, di utilizzare lo stesso sensore per molti sport differenti (tennis, boxe, e tanti altri in via di implementazione sui quali potrete avere più informazioni guardano il website della Piq…), ovviamente a patto di comprare le singole schede di attivazione per ogni sport. E sopratutto sarete in grado fin dal primo salto di sapere subito in Real Time l’altezza dei vostri sforzi, senza dover spendere altri soldi qualora non abbiate già uno smart watch.

COMPRATE TUTTI E 2!

Sembrerà banale dirlo, ma se uno ha la possibilità economica di avere entrambi i sensori è certamente la scelta migliore al 100%! Non è marketing, ma esigenza concreta.

Quando comincerete a entrare nelle classifiche giornaliere, sarà “normale” che vorrete cercare di essere fra i migliori in entrambe le Community, quindi sarà una scelta obbligata possedere entrambi i dispositivi. Per tanti kiters inoltre competere in una Community più ristretta come quella del Piq aiutare ad acquisire fiducia in se stessi poiché avere meno avversari significa ottenere piazzamenti migliori. Quindi magari nel Woo siete in trentesima posizione e nel Piq in decima. Ciò non vi rende più forti, ma vi da soddisfazione e stimolo a migliorare  ottenendo da subito risultati importanti in classifica.

Vogliamo poi perderci la sfida con il nostro amico solo perché lui ha il Piq e noi il Woo? Ovviamente nessuno accetterà mai la sconfitta e dirà che il sensore non segnava uguale.

Tra l’altro, avere un secondo dispositivo sulla tavola, è una sorta di “garanzia” sul fatto che ci sono 2 strumenti che funzionano, che danno un paragone sui salti effettuati, che se uno si guastasse o finisse la batteria ce ne sarebbe comunque un secondo di scorta che sta comunque funzionando e misurando, magari proprio il giorno in cui farete il vostro PBR Personal Best Record.

Ho constatato personalmente che questi strumenti hanno fatto tornare una voglia enorme di stare in acqua a tanti rider che si erano un pò seduti sul livello raggiunto in tanti anni, non vedendo margini significativi di miglioramento davanti, e che hanno invece ritrovato l’entusiasmo dei primi bei tempi.

L’importante, come sempre, alla fine resta divertirsi, ma un pizzico di competizione non guasta mai e avere l’illusione di essere migliori, almeno per un giorno , al compagno di uscita o a volte persino ai nostri idoli, è uno stimolo importante per fare più uscite e migliorarsi. Good Jumps and Have Fun!

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